Niente risarcimento per errata segnalazione alla centrale rischi ...[..]

• Data:10 Luglio Studio Legale Cavalletti

Una spa conveniva in giudizio una delle sue due banche di appoggio, dinanzi al Tribunale, rilevando di aver segnalato, erroneamente, alla centrale rischi della Banca d'Italia una posizione debitoria nei confronti dell'altro istituto di credito.

A seguito di ciò le altre banche iniziavano a ridurre o chiudere le linee di credito.

La spa, pertanto, chiedeva il risarcimento dei danni, patrimoniali e non, derivanti dall'errata segnalazione.

La banca, convenuta in giudizio, replicava ed asseriva di aver provveduto ad effettuare la rettifica della segnalazione, evidenziava, inoltre, che una segnalazione di soli due mesi non poteva aver creato il discredito lamentato.

La domanda della società veniva accolta sia in primo grado che in appello.

La Banca agiva, così, dinanzi alla Suprema Corte.

Gli Ermellini, ritenendo fondato il ricorso, lo accoglievano e rinviavano alla Corte di Appello in diversa composizione disponendo di provvedere, anche, sulle spese del giudizio di legittimità.

A parere dei Supremi Giudici, la Corte di Appello aveva deciso considerando la società florida, invece, dalla documentazione, emergeva il contrario.

Le condizioni preesistenti, per la Corte, costituiscono un fatto materiale rilevante e centrale al fine di accertare il danno in questione.

Quanto al risarcimento del danno non patrimoniale, si rilevava che, in appello, non era stato accertato il pregiudizio lamentato.

Inoltre il danno non patrimoniale per essere risarcito deve superare una certa soglia che, nel caso di società commerciali, risulta più elevata, al fine di evitare risarcimenti di meri fastidi o disagi.

Commento dell'Avv. Carlo Cavalletti iscritto Albo Cassazionisti

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